La luce filtra dalle finestre del centro sportivo di Appiano Gentile quando Simone Inzaghi si presenta davanti alle telecamere. La faccia è tirata, lo sguardo determinato. “Veniamo da una settimana difficile, lo ammetto”, esordisce il tecnico interista, “ma domani sarà un’altra storia”. L’aria che si respira alla vigilia della semifinale di Champions League è carica di quella tensione positiva che precede solo le grandi occasioni.
La preparazione tattica
Nelle ultime 48 ore, il lavoro si è concentrato sull’analisi del Barcellona. “Sono stati visionati almeno sei match completi degli spagnoli”, rivela una fonte interna. Inzaghi ha insistito particolarmente sulle transizioni offensive: “Quando recuperano palla, sono tra le squadre più pericolose al mondo. Dovremo essere impeccabili nella ripartenza”.
Il mister ha tenuto un briefing tattico di 90 minuti con la squadra, mostrando soprattutto i movimenti senza palla di Pedri e Gündogan. “La loro capacità di inserimento tra le linee è impressionante”, ha spiegato ai giocatori, “ma lasciano spazi dietro alla linea del centrocampo che possiamo sfruttare”.
Il dilemma Thuram
La sala stampa trattiene il fiato quando arriva la domanda su Marcus Thuram. “Ha lavorato con il gruppo oggi”, conferma Inzaghi, “ma non siamo ancora in grado di dire se sarà titolare”. Le condizioni del francese rappresentano il vero rompicapo tecnico della vigilia.
Fonti mediche rivelano che il giocatore ha completato solo il 70% dell’allenamento. “Stamattina abbiamo provato degli scatti in accelerazione”, racconta un addetto ai lavori, “ma si è fermato prima del previsto”. La decisione finale verrà presa domani mattina dopo l’ultimo test.
La reazione dopo il tris di sconfitte
C’è una frase di Inzaghi che risuona più delle altre: “L’ultima settimana non cancella il lavoro di mesi”. Il tecnico vuole chiudere subito il discorso sulle tre sconfitte consecutive. “In spogliatoio ci siamo guardati negli occhi”, rivela Lautaro Martínez, “e abbiamo capito che dobbiamo reagire subito”.
I giocatori hanno organizzato una cena di gruppo senza nessuno dello staff tecnico. “Abbiamo parlato da uomini”, continua il capitano, “e ora siamo più uniti che mai”. Un dettaglio significativo: ieri pomeriggio tutta la squadra è rimasta in campo un’ora in più per lavorare sui calci piazzati.
Il confronto con il Barcellona
Quando si passa ad analizzare l’avversario, Inzaghi diventa meticoloso: “Hanno segnato in tutte le ultime 25 partite in casa. Il loro pressing è tra i più aggressivi d’Europa”. Ma il tecnico interista non è tipo da farsi intimidire: “Abbiamo giocato contro i migliori e sappiamo cosa ci aspetta”.
Particolare attenzione viene riservata al giovane Lamine Yamal. Particolare attenzione viene riservata al giovane Lamine Yamal. “È un talento straordinario”, ammette Inzaghi, “ma abbiamo studiato il modo per limitarlo”. Dumfries potrebbe avere il compito di marcarlo, con Darmian pronto a dare una mano nella copertura.
Le probabili formazioni
Secondo le ultime indiscrezioni, l’Inter opterebbe per una soluzione ibrida. Nella difesa a tre, De Vrij potrebbe essere preferito a Bisseck per maggiore esperienza. A centrocampo, Çalhanoğlu avrà il compito di dettare i tempi, mentre Barella dovrà occuparsi della marcatura a uomo su Gündogan.
Per il Barcellona, Flick dovrebbe confermare la squadra che ha battuto il Real Madrid, con il ritorno di Christensen al posto di Iñigo Martínez. La vera incognita è la condizione di Frenkie de Jong, reduce da un leggero infortunio.