Claudio Ranieri: “La ripartenza del calcio? Non è prioritaria”
In queste ore si sta parlando molto della possibile di partenza della serie A. Però rispetto a tutti coloro che vogliono ripartire, c’è la voce fuori dal coro che è quella di Claudio Ranieri. L’allenatore infatti frena in merito a quella che potrebbe essere la ripartenza. Spiega che i giocatori non possono stare in clausura per 4 mesi ed inoltre, non è neanche giusto mettere in campo una serie straordinaria di tamponi. Mentre la Lega di Serie A ha votato all’unanimità per far partire il campionato, invece in un’intervista Ranieri spiega che in realtà ciascuno dovrà tornare sul campo solo quando è il momento di poter garantire la sicurezza per tutti.
La posizione di Claudio Ranieri sulla ripartenza
Claudio Ranieri in merito alla tua ripartenza del calcio italiano, spiega che non si sa il virus come reagisce sul fisico di un atleta e quindi nel caso ci fossero delle complicazioni gravi Non è giusto dare una simile responsabilità alle Club. In merito alle date ad oggi, non ci sono ancora certezze ma spiega che il numero di contagiati e dei deceduti è davvero troppo alto.
Il tecnico numero due della Sampdoria ha voluto anche specificare che secondo lui, il mondo del calcio dovrebbe essere l’ultimo a ripartire e non certamente uno dei primi, come invece si vorrebbe fare. Sarebbe anche ingiusto, secondo lui, garantire tamponi ai calciatori quando poi cittadini non li riescono ad ottenerne.
Gli altri dubbi dell’allenatore
Un altro dubbio di Claudio Ranieri in merito alla ripartenza della serie A riguarda la clausura dei calciatori. Secondo lui, far sì che i giocatori possano stare 4 mesi come in carcere di certo non è credibile. In pratica si rischierebbe di avere un crollo emotivo da parte di questi atleti che hanno vissuto un campionato in maniera comunque molto complessa.