Fiorentina, una media da Champions, si marcia verso gli 80 punti
Pochi avrebbero giurato ad inizio stagione, che la Fiorentina avrebbe giocato un ruolo da protagonista anche per le posizioni di vertice.
E ancora oggi, i quotidiani sportivi e gli opinionisti televisivi continuano a snobbare la Fiorentina, ritenendola non candidabile per il successo finale. Un atteggiamento probabilmente dettato dalla convinzione che la squadra viola, alla lunga, pagherà un organico carente di fuoriclasse dalla mentalità vincente, nonostante un collettivo che interpreta in modo mirabile, i dettami tattici di Paulo Sousa.
Intanto i numeri continuano a rimanere dalla parte dei viola che marciano ad un ritmo che a fine stagione potrebbe proiettare la viola intorno ai 79 punti. Una media che nelle ultime tre stagioni è valso, quantomeno, il terzo posto in classifica, sufficiente per qualificarsi quantomeno ai preliminari di Champions.
Quello che lascia ancora perplessi della squadra viola, è l’incapacità di fare punti contro le squadre attrezzate per vincere lo scudetto come avvenuto al San Paolo di Napoli o in casa con la Roma. In entrambe le gare, la Fiorentina ha tenuto testa mirabilmente alle avversarie sul piano del gioco, ma in concreto ha pagato caro alcune disattenzioni difensive, che rimangono il vero tallone d’Achille della squadra di Sousa.
Continuano a rimanere determinanti, come nelle passate stagioni, le lacune sulla fascia destra, da dove nascono i pericoli principali per la porta di Tatarusanu. Tomovic continua a non convincere, spesso vittima di vistosi cali di concentrazione che sono stati fatali parecchie volte alla difesa viola, mentre l’istintività di Roncaglia continua a rimanere il difetto principale del difensore argentino (vedi distrazione sul contropiede di Gervinho).
Gilberto è ancora un oggetto misterioso, bravo tecnicamente, ma che deve ancora dimostrare di sapere reggere il confronto in palcoscenici prestigiosi. Intanto i viola recuperano Alonso per la gara contro il Frosinone e lo stesso Gilberto sembra ormai pronto per tornare in campo. Due motivi per sorridere per Paulo Sousa.