Il progetto di Mancini, nella sua nuova Inter, non prevede cali di tensione e dèfaillance. Il ‘Mancio’ ha tirato il primo bilancio della sua attuale gestione dopo le prime gare, tra luci e ombre, top e flop, rivelazioni e delusioni.

Non piace a Mancini l’atteggiamento indolente del serbo Ljajic, arrivato a Milano a fine mercato, come alternativa ad Eder sfumato in extremis. Il club nerazzurro dovrà sborsare ben 11 milioni a fine stagione per mettere le mani sull’intero cartellino del serbo, ma il rendimento messo in mostra e l’atteggiamento inviso al tecnico ha fatto si che Manaj, lo sorpassasse nelle gerarchie nerazzurre.

Mancini ha già relegato fuori dal proprio progetto tattico D’Ambrosio e Montoya, giudicati inadeguati per il proprio modulo, cosi come il giapponese Nagatomo, che Ausilio non è riuscito a collocare nel mercato estivo ma che a gennaio lascerà Milano.

Neanche le prestazioni di Brozovic sono state gradite dal tecnico di Jesi, che dopo averlo proposto come titolare nelle prime gare di campionato, piano piano lo ha relegato in panchina, preferendogli Felipe Melo in pianta stabile tra i titolari.

Le attese di Mancini su Kondogbia

Neanche Kondogbia ha garantito il rendimento atteso. Forse la valutazione roboante (35 milioni di euro) hanno creato attese eccessive e pressioni importanti al giocatore, che negli ultimi tempi ha dimostrato di non essersi integrato al meglio negli schemi di Mancini. Dato l’investimento importante, Mancini proverà a recuperare il giocatore fino all’ultimo. Difficile rinunciare ad un giocatore con in ingaggio cosi importante. Ma se non dovesse convincere, a fine stagione, tutto potrebbe cambiare.

Di Giusy Pirosa

Sicula doc anche se nata a Berlino, blogger affermata, estremamente curiosa, appassionata sin da ragazzina di scrittura e tecnologia, praticamente il suo pane quotidiano. Equilibrio sopra ogni cosa, senza pregiudizi e non teme i giudizi altrui, in grado di portare a termine importanti affari. Gli vengono riconosciute capacità intuitive.

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