Nonostante tutto, sarà ancora la Fifa di Blatter
Più forte degli scandali, più forte della Uefa, più forte della giustizia, quella americana e quella dettata dal buon senso. Sepp Blatter, l’immarcescibile, ancora una volta, la quinta, esce vincitore dall’elezione e rimane il presidente della Fifa.
Non lo ha piegato l’onta di uno scandalo che ha travolto i vertici dell’organizzazione che presiede. Le federazioni del calcio mondiale hanno preferito credere a lui.
Hanno creduto a lui che ha declassato ad un fenomeno marginale, dettato dall’avidità di pochi uomini, lo scandalo corruzione, che ha coinvolto i suoi consiglieri. Ha creduto a lui quando diceva di essere estraneo a quei fatti, di essere beato nella propria innegabile onestà.
E’ stato rieletto, perchè il suo avversario, il giordano Ali Bin, si è dimesso davanti ai numeri del primo scrutinio, inequivocabili e insuperabili. Blatter l’aveva spuntata per 133 voti contro 73, ed era ormai certo che al secondo scrutinio, quando sarebbe stata sufficiente la maggioranza assoluta, Sepp Blatter avrebbe stravinto.
Perciò Ali Bin si è ritirato, lasciando vuoto il campo degli sfidanti. Vuoto, com’è vuota adesso questa federazione che ha perso ogni briciolo di credibilità, se non al cospetto di chi si è assunto la grave responsabilità di perpetuarne i governanti, che in questi anni hanno rovistato nel torbido invece che amministrare il calcio.
Condividiamo il titolo con il quale l’Equipe, storico quotidiano francese, ha accolto l’ennesima rielezione di Blatter.
“Blatter resta aggrappato al suo posto”, recita il titolo d’apertura, e non ha voluto essere da meno il titolo del Daily Mail: “Senza vergogna, Sepp si è aggrappato al potere”. Ancora più pesante il titolo della Bild, che urla: “Vergogna Fifa !!”. Forse questo calcio, ha avuto quello che si merita. Un manipolo di delinquenti che arraffano soldi e propinano al mondo intero delle disgustose messe in scena con il tintinnìo del denaro come colonna sonora.