Il PSG batte 2 a 1 il Napoli! In Gol Higuain, Ibrahimovic e Pastore
Cavani e Lavezzi si sono affermati a livello internazionale nel Napoli e ieri i due hanno affrontato la loro ex squadra. L’accoglienza per i due però a stata molto differenza perchè se da una parte Lavezzi è stato acclamato, dall’altra Cavani e stato fischiato di continuo e viene considerato dalla tifoseria un traditore.
L’incrocio, seppur in amichevole, ha chiamato a raccolta il pubblico delle grandi occasioni. I 50mila si godono Higuain che segna al debutto, ma anche i progressi di Hamsik, Insigne e Koulibaly, notizie positive in vista del preliminare di Champions con l’Athletic Bilbao. L’Acqua Lete Cup, a dire il vero, è dei francesi che vincono 2-1 in rimonta (Ibrahimovic e perla di Pastore), ma il risultato conta poco. Il Napoli non sfigura e in attesa dei rinforzi può solo migliorare.
Un pizzico di nostalgia c’è solo per Lavezzi. Il coro “Pocho, Pocho” sembra quasi riportare indietro l’orologio delle emozioni. Si è congedato nel 2012, ma fa ancora un certo effetto: si guarda intorno quasi spaesato e poi abbraccia Gianluca Grava, ora diventato responsabile del settore giovanile. Cavani, invece, entra in campo quasi nell’indifferenza generale e probabilmente non se l’aspetta: risponde ai fischi con un brutto gesto e dopo 45 minuti resta negli spogliatoi. Dalla tribuna parte qualche timido applauso, ma il malumore nei suoi confronti è maggioranza assoluta. Neanche una dedica speciale, dunque, per il Matador: i 104 gol in tre stagioni sono stati cancellati con un rapido colpo di spugna da alcune dichiarazioni sulla città di Napoli, considerata poco vivibile per l’affetto smisurato della gente, che non sono piaciute a parte del pubblico. A Lavezzi, invece, le stesse parole sono state perdonate anche perché ha gestito meglio l’addio dal punto di vista mediatico.
L’uruguayano, che ha detto addio la scorsa estate al termine di un lungo tormentone, ha pagato un saluto alla piazza tardivo e giudicato poco sincero dagli appassionati che non gli hanno perdonato il trasferimento a Parigi. Cavani prova a consolarsi a bordo campo con i figlioletti, Bautista e Lucas. Loro, al contrario del papà, sono rimasti molto legati a Napoli, dove trascorrono diversi mesi assieme a mamma Soledad, l’ex moglie del campione, nell’elegante casa scelta dai Cavani prima della separazione. Il sorriso del Matador, comunque, dura poco. Un’accoglienza così è difficile da digerire. Gli viene annullato un gol per fuorigioco e la colonnina del malumore aumenta. L’uruguayano risponde stizzito, quasi a dire “fischiate pure”. Da allora è preso di mira sistematicamente. Abbandona il campo scuotendo la testa e lascia il posto ad Ibrahimovic che nelle atmosfere ostili ci sguazza. Cavani esce, Higuain entra. Il copione sembra studiato: l’argentino è il suo erede, ci mette sei minuti a sbloccare il risultato raccogliendo la corta respinta di Douchez sulla conclusione di Insigne.
La prodezza infiamma il San Paolo che ha occhi e fiato soltanto per mister 37 milioni di euro. Lavezzi viene sostituito da Blanc dopo un’ora e fa il pieno di consensi. Saluta tutti calorosamente: i 50mila rispondono. A Fuorigrotta sarà sempre il benvenuto. Cavani no. Le strade dell’amore calcistico sono imprevedibili. Quella del Matador è diventata risentimento.
Di Pasquale Tina