Patriottismo penoso! Noi Italiani ce lo meritiamo Balotelli
QUANDO è apparso su Instagram il facciotto di Balotelli dietro un fucile impugnato “contro chi lo odia”, mi sono detto: basta, questo ha rotto, non se ne può più, smettiamo di parlarne, non tutto è degno di notizia eccetera eccetera. Poi però m’è stato chiesto di scriverne e sia pure saturo di Balotelli diligentemente lo faccio. Ma non per parlare di Super Mario, dell’ultima prodezza sui social, delle sciocchezze che scrive e che purtroppo coprono quelle ben più sviluppate che forse pensa, no: mi interessa disquisire della qualità del “rompete le righe” della spedizione azzurra, che ha fatto la bella fine che ha fatto e sarebbe capacissima di consolarsi con dei pietosi “Sì, noi siamo usciti subito ma hai visto il Brasile di casa che figura!?!”.
La balotellite, questa generale irresponsabilità che confonde tutto e tutti, che non sa godere delle vittorie se non rendendole feticistiche e non sa assumere alcuna lezione dalle sconfitte, la balotellite che ha fatto tuonare Prandelli sul patriottismo alla vigilia della sua Waterloo ininterrotta, la balotellite per cui in realtà non si percepiscono i segni del dolore e del disonore negli sconfitti ma solo la voglia di “andare al più presto in vacanza”, meglio se sotto forma di un lauto contratto con il Galatasaray come è accaduto a Prandelli, la balotellite che ti fa straparlare, giudicare gli altri senza un minimo di ritegno come ha fatto l’ ex ct ora testa di turco, la balotellite che ha trascinato l’ orgoglio nazionale, da piazza e da salotto, in un’ esibizione maleodorante da water closet.
PUBBLICO, naturalmente, giacché di privato sulla faccia della terra ormai non è rimasto neppure l’ ombra di un vespasiano. Possiamo compatire il lutto nazionale pessimamente elaborato dall’Elettra brasiliana, dalla Dilma presidente in bilico vagamente lellabertinottesca all’ultimo tifoso ancora in età d’asilo, che piange e piange a dirotto sotto un cielo per lui troppo cattivo. Ma in quella disperazione nazionale, certamente imparagonabile e nobilitata dalla trasformazione in protesta di popolo, c’è un qualcosa che noi non abbiamo più da un pezzo. Lo specchio di una dignità che è ormai ridotta per gli italiani, calciatori e non, a un’ operazione di appendicite. Prima te la togli l’appendice e meglio stai. La puoi sostituire con la balotellite. Auguri Super Mario, sei il nostro eroe