Brasile a pezzi, Stasera la partita per il terzo e quarto posto
Se la torcida piange, i commercianti si disperano nella centralissima e popolare via paulistana la rua 25 de Março, dove le magliette della Seleção brasilieira costano ormai meno della metà, dopo l’incredibile sconfitta della Nazionale umiliata dalla Germania martedì a Belo Horizonte.
Per i brasiliani il Mundial non terminerà al Maracanã, come avevano sognato (e previsto) ma nello stadio Nacional Mané Garrincha di Brasilia, dove oggi i verdeoro disputeranno un’amara finale per il terzo posto contro l’Olan -da. “Penso che questa partita non dovrebbe essere giocata. Dico questo da 15 anni. Disputare il terzo posto non è giusto in qualsiasi torneo calcistico. Nessuno merita di passare per questo. C’è solo un premio: la Coppa del mondo”, ha affermato alla stampa il tecnico olandese Louis Van Gaal. L’Olanda scende in campo amareggiata e probabilmente non con le stesse motivazioni di quella brasiliana, i cui giocatori probabilmente cercheranno di mostrare a loro stessi, ma anche ai delusi tifosi qualcosa che possa alleviare l’onta della storica sconfitta di martedì. I segni di un possibile riscatto psicologico ed emozionale della Selecao ci sono. Neymar è tornato a Teresopolis, nel centro tecnico Granja Comary, dove si allenano i compagni. È apparso con il solito look, felice di rivedere i propri compagni di squadra, dopo il grave infortunio subito contro la Colombia.
L’ ATTACCANTE e gli altri giocatori sono stati applauditi dai tifosi tornati ad assistere gli allenamenti. Neymar ha ringraziato l’appoggio della torcida all’equipe tecnica, ma anche ammesso che la “selação non ha dimostrato il suo miglior futebol”. Ha aggiunto che “termi -neranno onestamente” la partecipazione alla Coppa de Mondo “onorando la maglia che lui e i suoi compagni di squadra “amano”. La presenza del numero 10 a GranJa Comary ha lasciato il clima più leggero negli allenamenti. Senza mezzi termini e dimostrando maturità, Neymar ha ammesso sì che il gruppo ha “fracassato”, ma ha distaccato di essere orgoglioso di fare parte della squadra e ammirare i compagni, perché oltre a “essere giocatori”, sono anche “persone”.
Neymar tifa per la vittoria dell’Argentina e dell’amico Messi, ma ha aggiunto che il Brasile deve battere l’Olanda per terminare la coppa con un magro sorriso. “Alzati, togliti la polvere di dosso e rimonta”, ha scritto Paulo Vanzolini in un amato samba brasiliano, in cui si mostra la forza di una cultura abituata a reagire alle avversità della vita, come quella di una sconfitta calcistica. La torcida brasiliana, anche se delusa, probabilmente non tradirà la propria squadra, proprio come ha dimostrato di fare Niemeyer. Non ci sono stime sul numero degli spettatori brasiliani che saranno presenti alla partita di oggi; e non si sa se ci sarà la presidente Dilma Rousseff, la quale ha confermato che domenica consegnerà la Coppa ai vincitori del Mondiale al Marcanã di Rio de Janeiro. Sarebbe strano se lo facesse, ma l’ex guerrigliera Rousseff potrebbe sorprendere tutti.
IL TIMORE, tuttavia, com’è avvenuto all’apertura del Mondiale, è che sia insultata nuovamente da una torcida composta prettamente da una conservatrice elite bianca brasiliana, la quale potrebbe approfittare dell’umiliazione subita dalla nazionale per mostrare il proprio dissenso politico contro il governo della presidente, la quale tenterà la propria rielezione alle presidenziali del cinque ottobre. Se incerto è il numero dei tor -cedores brasiliani che andranno allo stadio per dare un sostegno all’avvilito team brasiliano, i fan olandesi non abbandoneranno i proprio giocatori. Le stime dell’ambasciata olandese calcolano che almeno trecento di loro sbarcheranno all’aeroporto internazionale Juscelino Kubitschek, il numero è ben inferiore a quello stimato nel caso in cui gli arancioni avessero vinto contro l’Argentina allo stadio Itaquerão, dove erano erano presenti più di tremila tifosi. Per le forze di sicurezza della capitale federale, la partita non sarà un grattacapo. Fino ad ora si sono registrati pochi incidenti con la torcida europea, anche se uno dei capi della potente banda di bagarini internazionale, secondo la polizia brasiliana, sarebbe l’ex direttore esecutivo britannico della Match Services legata alla Fifa, Raymond Whelan, britannico, il quale fatturava circa due milioni di reais a partita nel sorprendente Mundial brasileiro.