La Juventus, la sterilità offensiva il tallone d’Achille nelle finali Champions
Berlino è ormai a un passo. La tanto attesa finale di Champions è ormai alle porte, e già fioccano i pronostici, i timori e si inseguono le voci sulle strategie tattiche dei due allenatori che si contenderanno la coppa dalle grandi orecchie. Per i bianconeri si tratta dell’ottava finale di Champions della propria storia. Il bilancio nelle finali Champions della Juventus è senz’altro deficitario con soli 2 successi nelle 7 finali affrontate dal sodalizio bianconero. Un dato emerge chiaro studiando statisticamente il rendimento della Juventus negli ultimi atti della Champions. Se la Juve ha vinto poche finali la causa è da imputare alla sterilità offensiva dimostrata nelle 7 gare decisive, con tre sole reti messe a segno in totale nei 7 incontri.
Mentre invece è ottimo il rendimento difensivo, con la media di un gol subito a partita. Le uniche tre reti segnate dai bianconeri in finale portano la firma di Platini (a segno nella tragica notte dell’Heysel) , Ravanelli (nella finale vinta contro l’Ajax ai rigori) e la rete inutile di Del Piero contro il Borussia Dortmund, nella finale persa per 3-1 dai bianconeri. La Juventus ha perso tre finali di misura, per 1-0 contro Real Madrid, Amburgo e Ajax, mentre contro il Milan perse ai rigori dopo uno scialbo 0-0 all’Old Trafford di Manchester. Insomma, il gol, storicamente è il vero tallone d’Achille che ha condizionato la bacheca dei bianconeri, avara di vittorie in Coppa dei Campioni, rispetto alla grande quantità di finali giocate.
Tevez e Morata sono avvisati. Nelle finali di Champions se non segni non vinci, e non basterà soltanto difendersi a denti stretti per portare a casa l’ambito trofeo. La Juventus, nella stagione in corso, ha messo in mostra un ottimo feeling con il gol. I tifosi sperano che i loro gioielli offensivi non tradiscano proprio nella notte di Berlino, dove sabato o si fa la storia o si muore.