Gigio Donnarumma, con una serata da incorniciare, ha salvato il Psg dai tempi supplementari, dopo che l’Aston Villa era riuscito a ribaltare lo 0-2 in un incredibile 3-2. Però, non provate a dire che Unai Emery non ci credeva fino all’ultimo. Il tecnico basco, in conferenza stampa, aveva lasciato poco spazio ai dubbi: “Se ci lasciamo trascinare dall’energia dei nostri tifosi, se giochiamo con coraggio e convinzione, loro ci spingeranno oltre ogni limite.”
Purtroppo,a Birmingham, non è finita come tutti speravano. L’Aston Villa è uscito dalla Champions tra gli applausi. Niente a che vedere con il dramma della scorsa stagione, quando, da grandi favoriti, furono eliminati dall’Olympiacos in semifinale di Conference League. Questa volta, Emery ha dimostrato di aver costruito una squadra solida, capace di competere ad alti livelli. E pensare che avrebbe potuto sedersi sulla panchina del Milan.
Quel filo rosso che non si è mai spezzato
La storia tra Emery e il Diavolo è fatta di occasioni mancate. Già nel 2014, il basco era il favorito per sostituire Clarence Seedorf. Alla fine, però, la scelta cadde su Filippo Inzaghi, con risultati ben lontani dalle aspettative. Poi, nel 2020, il nome di Emery tornò a circolare, ma il Milan preferì confermare Stefano Pioli.
L’allenatore ha avuto due esperienze travagliate con Psg e Arsenal, ma il suo modulo dinamico e offensivo ha funzionato ovunque. All’Aston Villa, giocatori come Ollie Watkins, John McGinn e Leon Bailey hanno trovato la loro dimensione ideale. Proprio quello che il Milan aveva in mente con Álvaro Morata, prima che il progetto naufragasse per incompatibilità tecniche. Ora, Emery resta a Birmingham, ma chissà che in futuro il destino non lo porti finalmente a Milano.
Allegri, la scelta che unisce tutti (o quasi)
Intanto, il Milan guarda avanti. Giorgio Furlani e Igli Tare si sono incontrati a Roma per discutere del futuro del club. Tare vorrebbe un contratto triennale, mentre il Milan punta a un accordo biennale. La vera notizia è che Massimiliano Allegri è il nome che piace a tutti: Furlani, Gerry Cardinale e persino Zlatan Ibrahimovic lo vedrebbero bene sulla panchina rossonera.
Dopo una stagione tribolata, il Milan non può permettersi altri errori. La scelta dell’allenatore è cruciale, e Allegri sembra avere tutte le carte in regola per guidare la squadra. Ma la domanda rimane: e se avessero puntato davvero su Emery?
Se Tare dovesse arrivare, la prima mossa sarebbe proprio l’ex tecnico bianconero, che ha già allenato il Milan dal 2010 al 2014. È un garante di risultati, e la sua esperienza potrebbe essere decisiva per riportare il club ai livelli che merita.
Sognare è lecito, ma serve concretezza
Il Milan ha bisogno di stabilità e visione. Allegri potrebbe essere la risposta, ma il pensiero di quello che avrebbe potuto fare Emery resta un dolce rimpianto. Intanto, la palla passa a Furlani e Cardinale: la prossima mossa dovrà essere perfetta.